Prove di fotografia stenopeica

La fotografia stenopeica, ovvero quella che si fa senza lenti ma esponendo direttamente il sensore (o la pellicola) alla luce tramite un foro di diametro inferiore al millimetro, è faccenda che mi ha sempre interessato. Qualche settimana fa mi sono costruito un obiettivo (?) stenopeico e ho fatto qualche prova. Sicuramente vi è tantissimo da esplorare in questo ambito.

Autoritratto stenopeico

Nella foto precedente sono completamente controsole con un tempo di esposizione di 1/1000 e l’ISO settato a 200

Torre di raffreddamento ex Michelin – Parco Dora, Torino

In questa foto possiamo apprezzare come la mancanza di un gruppo ottico renda molto più evidente la presenza di sporco sul sensore (il quale è stato, subito dopo, pulito). L’effetto vignettatura è dato dal foro stesso ed è stato un po’ amplificato in fase di “sviluppo” del file RAW.

Sempre la torre, qua inquadrata contro luce. Le aberrazioni ottiche sono molto evidenti e interessanti

Sempre la nostra torre

In questa foto si può vedere chiaramente come con la fotografia stenopeica la profondità di campo sia infinita e come tutto sia poco nitido allo stesso modo.

Idrante

Per realizzare il foto stenopeico da usare sulla Lumix GX85 ho stampato in 3D un tappo per corpo macchine micro 4/3, realizzato al suo centro un foro di un paio di cm di diametro (si, potevo modificare il file stl, no, non avevo voglia di smadonnare con FreeCad per un’ora e mezza perchè sono niubbo) e ho fissato sul foro una piastrina di ottone con al centro un foro da 0.3 millimetri.

 

 

Ho poi montato il tutto sul corpo macchina, l’ho impostata per lavorare senza obiettivo e via

Informazioni su lorcon

Mediattivista, laureato in storia contemporanea con attitudine geek, nasce nel sabaudo capoluogo (cosa che rivendica spesso e volentieri) e vive tra Torino e la bassa emiliana. Spesso si diletta con la macchina fotografica, lavora come tecnico IT, scrive sul suo blog e su Umanità Nova.
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