Brutalismo triestino

Un po’ di foto scattate un anno fa in quel di Melara, progetto di edilizia popolare in Trieste, e sul Monte Grisa, dove è presente una chiesa gigantesca che domina l’intero golfo. Ambo i posti sono caratterizzati da un pregevole uso del cemento, che a me piace tanto.

 

il corridoio centrale di Melara

alcune delle tante scale

uno dei corridoi laterali

 

scale

parte del porticato della gigantesca area centrale

intersezione di corridoi

le palafitte di sostegno alla struttura

interno del santuario di Monte Grisa

Secondo me non ha nulla da invidiare alle pallosissime chiese rinascimentali

Anzi, è pure meglio

L’unico problema è che mi sa che ha una pessima acustica, per cui non so se sarà possibile riutilizzare il santuario come sala concerti dopo che avremo abolito le religioni

Almeno qualcosa che non è la solita pala in legno dipinta da un pittore locale nel 1300 e che la Sovrintendenza ha deciso essere un bene preziosissimo quando in realtà va bene giusto dentro la stufa

La statua dell’arcivescovo Santin, che volle il santuario e ne fece lo schizzo, intento a convertire i perfidi titini posti dall’altra parte del golfo (non risulta che ci riuscì)

meglio delle pallose chiese barocche

Informazioni su lorcon

Mediattivista, laureato in storia contemporanea con attitudine geek, nasce nel sabaudo capoluogo (cosa che rivendica spesso e volentieri) e vive tra Torino e la bassa emiliana. Spesso si diletta con la macchina fotografica, lavora come tecnico IT, scrive sul suo blog e su Umanità Nova.
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