Val d’Aosta

Capita che io ogni tanto me ne vada in vacanza. Nello specifico me ne sono andato una settimana in quella ridente regione che è la Val d’Aosta a cui ho aggiunto qualche puntata in Savoia. Quindi dato che questo è un blog di foto oltre che di articoli vi beccate una mini-selezione delle foto scattate.

Tanto per iniziare: Aosta, chiostro di San Orso, adiacente all’omonima chiesa. Alquanto notevoli i capitelli in pietra bianca, calcare se non vado errando, brunita tramite pigmenti (aka pitturata, ma detto così fa più figo). Sotto la chiesa è presente una cripta e sotto l’altare della cripta è presente un buco che lo attraversa longitudinalmente in cui la gente striscia per chiedere la grazia per i reumatismi. L’ho scoperto in diretta vedendo una tizia over 70 farlo. Dato che è logico che strisciare in un buco sotterraneo buio e umido faccia bene ai reumatismi, misteri della chiesa cattolica.

 

 

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Il Diaulo

 

Per continuare sempre in tema chiese: Cattedrale di Annecy (Savoia), giochi di luci delle vetrate

 

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Ok, fine delle foto di chiese. Dicevamo Annecy: città alquanto graziosa, consiglio vivamente di farci un giro, la grande rottura di coglioni sono i 55 € del tunnel del Monte Bianco (ma potete farvi tranquillamente il giro dal Piccolo San Bernardo se volete allungare di di un par d’ore). Clima umido a causa del lago e degli svariati canali. La vera pecca è costituita dal fatto che è una città estremamente turistica, sopratutto turismo interno francese, con tutte le conseguenze del caso. In ogni caso si mangia un’ottima fonduta di formaggi anche nei locali turistici e questo è l’importante.

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Canale di Annecy, tizio che telefona

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Canale di Annecy, svariati palazzi presentano queste strutture, evidente prova del fiorire di traffici fluviali

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Aria di tempesta ad Annecy

 

 

 

 

Cambiamo completamente ambito:

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Massiccio del Monte Bianco visto dalla vetta del Monte Chatif

 

 

Escursione sul Mont Chatif (2343 slm). Percorso sul sentiero 5A in partenza da Pra Neyroux (punto di arrivo della cabinovia da Dolonne), dislivello di circa 600 metri, pendenza variabile, classificato come EE. Presenza di tratti esposti in cresta e di rapide salite in cui bisogna aiutarsi con le mani, nominalmente si fa in un ora e mezzo ma se uno si vuole godere gli svariati punti panoramici ci mette di più (e fa bene). Notevole il panorama dalla vetta, peccato che ci abbiano piazzato sopra una piattaforma di atterraggio per elicotteri e una statua della madonna. E si noti che la piattaforma non serve per i servizi di soccorso, dato che si trova nella posizione meno adeguata, ma venne costruita per permettere all’orrido papapolacco di andare a pregare la madonna senza farsi il sopra nominato sentiero 5A. A quanto pare il servizietto resogli da Agca non gli permetteva un’agevole camminata. A parte questo consiglio l’escursione. Per scendere  fino a Dolonne si prende la cabinovia o, come me, si fa a piedi ma sono 1100 mt di discesa e vi posso assicurare che è fottutamente più faticosa della salita (e lo dico da persona abituata ad andare in montagna). A dirla tutta mi sono chiesto perchè cazzo non ho preso la cabinovia per il ritorno. Se fate ferrate c’è anche una via che parte sempre da Dolonne e arriva in vetta.P8120063

Questa invece è la mia pipa che si fa un’escursione con la mia mano presso il Lac Vert, sotto il Ghiacciaio del Miage (sentiero 17). Sentiero poco impegnativo ma poco frequentato (la maggior parte dei turisti va direttamente al lago del Miage), consigliato vivamente.

 

 

 

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Gitanti nella zona del Passo del Piccolo San Bernardo

 

 

Consiglio anche un giro nella zona del Piccolo San Bernardo, si arriva in macchina sul passo e si parcheggia poi ci sono svariati sentieri che portano a vari laghi in ambiente soprarboreo. Presenti anche varie aree archeologiche. Purtroppo il tempo volgeva al peggio e quindi, bestemmiando cristo e la madonna, non mi sono fatto i sentieri che volevo fare e mi sono limitato a fare un giro nella zona più bassa e vicino al passo. Sarà per la prossima.

Infine, qualche foto da Bard (e una da Dolonne) e dal forte di Bard. I tipi che suonano sono i Quinta Rouda, fanno musica tradizionale canavesana/basso valdaostana (dove non si parla ancora l’arpitano insomma), bravi.

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Turisti francesi a Bard

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Questa invece è a Dolonne. Ovviamente non c’è internet senza gatti e quindi ci vuole la foto di un gatto (anzi, di una gatta).

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La nebbia gli irti colli fumiginando sale / e i tralicci assale. Speriamo non l’arrestino come Camenish.

 

Informazioni su lorcon

Mediattivista, laureato in storia contemporanea con attitudine geek, nasce nel sabaudo capoluogo (cosa che rivendica spesso e volentieri) e vive tra Torino e la bassa emiliana. Spesso si diletta con la macchina fotografica, lavora come tecnico IT, scrive sul suo blog e su Umanità Nova.
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