complottismi o fascismi?

Il seguente articolo è comparso originariamente su Umanità Nova numero 26 anno 92 (22 luglio 2012)

Il grande tessitore del complotto pluto-giudaico-massonico

Complottismi o fascismi?

Le teorie del complotto sono una costante degli ultimi secoli ma negli ultimi anni, complice la diffusione di internet, c’è stato un vero e proprio fiorire di complottismi sui più svariati argomenti.

Si va dall’11 settembre, ad HAARP, al signoraggio, ai rettiliani, agli Iluminati fino alle deliranti speculazioni che negli ultimi mesi pretendono di collegare, in base a sconclusionate teorie numerologiche, il naufragio della nave da crociera Concordia agli accordi internazionali siglati dal governo Monti.

Queste teorie, al di là del loro contenuto specifico, hanno alcune caratteristiche comuni:

  1. la tendenza a ricercare una simbologia che riveli in maniera manifesta le trame del potere ( ad esempio tutte le speculazioni sulla piramide massonica presente sui biglietti da un dollaro)

  2. la tendenza ad operare una divisione manichea del mondo: da un lato chi ha scoperto la chiave d’accesso ad un universo misterico, il vero reale, e dall’altro la massa ignorante ed i grandi manovratori occulti

  3. la riduzione della complessità del mondo ad un unico disegno che, per definizione,è in grado di spiegare qualsiasi fenomeno

  4. l’assoluta non-falsificabilità delle ipotesi di partenza: qualsiasi critica all’ipotesi cospirativa è la prova del successo della cospirazione stessa

  5. e soprattuto la presenza di una visione misticheggiante, in cui ci si propone come portatori della Verità si rinnega la materialità dei conflitti politici, si interpreta la lotta politica come il precipitato di un conflitto manicheo fra due gruppi accomunati da destini mistico-spirituali contrapposti

E queste peculiari narrazioni sono molto simili a quelle che storicamente sono state diffuse dai vari movimenti fascisti.

Non c’è da stupirsi di questo: i movimenti fascisti hanno come comune radice ideologica, dove per ideologia si intende la costruzione di strumenti interpretativi e categorie di pensiero coerenti tra di loro, una visione del mondo che affonda nella ricerca di una purezza originaria perduta, tramite la costruzione artificiosa di un passato mitizzato, insidiata dalle forze del male che in grado di ideare grandi piani occulti per imporre la propria supremazia. È una storia che ritorna nei Protocolli dei Savi di Sion, opera in realtà scritta dalla polizia zarista, nelle teorie esoteriche del nazismo , nelle filosofie di stampo evoliano e, nel mondo moderno, anche degli estremismi religiosi (basti pensare al millenarismo della figura del Mahdi nell’islam sciita).

Non è un caso che uno tra i principali soggetti politici di quest’area, il network “Lo Sai?”, si vanti di collaborazioni oramai organiche sia con Forza Nuova, sia con l’area terzoposizionista che tenta di fare proseliti a sinistra (Stato & Potenza e altre associazioni di questo tipo) e che non solo respinge qualsiasi divisione tra destra e sinistra ma disconosce apertamente il conflitto di classe.

Secondo questi personaggi al mondo esiste il un Grande Complotto (che va dalle scie chimiche all’affondamento della Costa Concordia fino al Signoraggio) che è portato avanti da sette massoniche che sono in grado di controllare tutti gli apparati di potere per allo scopo di instaurare il Nuovo Ordine Mondiale (NWO). Questo gruppo occulto di potere ha avrebbe caratteristiche di estrema segretezza e dovrebbe essere d è il promotore di tutti gli avvenimenti che avvengono al mondo. Ovviamente siccome per imporre il proprio ordine avrebbero prima bisogno di generare il caos (in base a non si sa quale teoria) qualsiasi rivolta avvenga al mondo è in realtà diretta dalla massoneria piuttosto che dagli illuminati. Così arriviamo al delirio puro: le rivolta di piazza del 15 ottobre sarebbero sono state volute da una élite, e le rivolte greche sarebbero sono in realtà favorevoli alla BCE. Messaggio di fondo? Rivoltarsi è inutile. Ma vi è di più: da questi gruppi dopo il 15 ottobre sono partite delle vere e proprie campagne di delazione, che con la scusa della caccia all’infiltrato hanno fatto girare centinaia di foto per dare un’identità ai rivoltosi.

D’altra parte è la logica prosecuzione di un pensiero che basa il suo immaginario, anzi potremmo parlare di una vera e propria mitologia, sulla presenza di un livello inaccessibile alla comprensione dei più, con delle caratteristiche di vero e proprio culto iniziatico; questo ovviamente sposta il piano del confronto ad un livello a cui non si può minimamente accedere e l’azione politica e sociale viene quindi del tutto depotenziata, e resa sterile a vantaggio di una visione delirante e giustificatrice del mondo.

Su questo piano , e forse più che nelle collaborazioni pratiche alle iniziative, si realizza appieno la complementarietà tra questi gruppi e le formazioni fasciste (e in genere totalitarie) propriamente dette: l’abolizione della razionalità e la sua sostituzione con la mitologia.

Gruppi come “Lo Sai?”promuovono una visione basata sull’impotenza dei comuni mortali di fronte ad un potere incomprensibile, mistico, in cui non c’è spazio per l’autorganizzazione e l’autonomia di classe. Anzi, l’esistenza delle classi sociali viene negata, rimossa in favore di una visione interclassista che si maschera dietro una presunta necessità di apoliticità per potersi opporre efficacemente al NWO. Si pretende che questo discorso sia apolitico, mentre si sdoganano le peggio formazioni fasciste. Si afferma che le ideologie sono finite mentre ci si accompagna con i rappresentanti delle ideologie totalitarie. Questi gruppi parlano tanto di organizzarsi per resistere al NWO ma mai propongono soluzioni o esempi. Anzi: attaccano sistematicamente le insurrezioni popolari, in piena coerenza con i discorsi della destra fascista, che accusava il movimento dei lavoratori di essere manovrato dai “perfidi giudei” di turno.

Non è un caso che questi gruppi ultimamente stiano lavorando anche con i cascami del terzoposizionismo. Negli ultimi anni si è potuto osservare un rinascere di gruppi che portano avanti lo slogan “ne fronte rosso ne reazione, terza posizione”. Questi gruppi, in cui si sono collocati diversi relitti del terzoposizionismo fascista degli anni ’70 (Organizzazione Lotta di Popolo, TP e altri gruppuscoli) insieme agli orfanelli dello stalinismo, portano la categoria della geopolitica come unica chiave interpretativa della contemporaneità. Viene operato un vero e proprio slittamento del piano del conflitto: dal terreno di classe a quello dello scontro mondiale tra stati-nazione da un lato e potenza imperiale americana dall’altro. In pratica il grande nemico si incarna negli interessi del blocco anglosassone e del suo alleato sionista.I buoni da appoggiare invece diventano tutti coloro che si oppongono ad un sistema mondiale dominato da un unico impero: il blocco dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shangai (Cina, Federazione Russa, e vari stati dell’area ex-sovietica), Cuba, Venezuela, Iran, Siria. La contrapposizione anche in questo caso viene spostata su di un piano totalmente inaccessibile alle lotte che si muovono sul terreno dell’autorganizzazione e del mutamento radicale delle società: l’unico modo di incidere effettivamente sulle sorti del “grande conflitto” passa attraverso una delega al potere politico statale. L’internazionalismo proletario viene sostituito con un internazionalismo degli stati “antimperialisti”, poco importa se tra essi troviamo stati che si basano sulla sistematica repressione delle classi popolari e la negazione di qualsiasi libertà. Le lotte contro le aggressioni antimperialiste per costoro non si portano avanti con l’antimilitarismo e il sabotaggio della macchina bellica ma con l’appoggio del militarismo di altri stati. Insomma: se sfruttamento deve essere che sfruttamento sia, basta che non abbia la bandiera a stelle e strisce.

La peculiarità del fenomeno complottista attuale è ovviamente l’utilizzo di internet, e principalmente dei social network, come mezzo di propaganda. I social network per loro natura sono un mezzo in grado di favorire la crescita di questo genere di fenomeni, questo per una serie di ragioni: intanto in primo luogo viene favorita una lettura superficiale delle fonti, successivamente la suggestione ha una fortissima importanza, inoltre la velocità di diffusione di una notizia può essere rapidissima se si riesce ad avere il controllo di un nodo della rete con abbastanza collegamenti, in questo modo è facile imporre delle vere e proprie parole d’ordine. E sopratutto, dato che per diffondere un’idea non serve un reale impegno ma basta cliccare un bottone, e fare un clik è fatica ben minore rispetto all’armarsi di pennello, colla e manifesti, qualsiasi utente può essere un potenziale diffusore di idee. Andando ad osservare i numeri reali dei complottisti si può osservare che il nucleo centrale è composto da un gruppo ristrettissimo. Eppure questo gruppetto riesce a diffondere le proprie idee ad un pubblico di decine di migliaia di persone. Tra queste decine di migliaia di persone alcune verranno inevitabilmente influenzate ed, oltre a diffondere a loro volta il materiale, si metteranno a produrlo: il web trabocca di dilettanteschi e comici cacciatori di complotti che appena vedono una piramide o un occhio si producono in una miriade di commenti e post ovunque. E proprio la questione dei simboli pone un altro interrogativo: ma perchè un potere pervasivo e onnipresente da secoli grazie alla sua segretezza dovrebbe svelarsi tramite un utilizzo ossessivo dei propri simboli riprodotti persino nell’ultimo video di una cantante pop?

Tra l’altro questa visione complottista abbonda nella sinistra italiana per quello che riguarda l’interpretazione degli ultimi decenni. Tutti i maggiori accadimenti vengono spesso descritti come l’attuazione del famigerato “Piano di Rinascita Democratica” elaborato dalla P2. E in questo modo si va a ridurre un periodo denso di accadimenti in Italia ad un mero proseguimento di una strategia di uno dei tanti blocchi di potere presenti all’epoca. Si tratta di una visione consolatoria che non tiene minimamente conto delle gravissime colpe della sinistra italiana nella creazione dell’attuale situazione; una visione figlia, a mio modo di vedere, del trascinarsi dello stalinismo in salsa italiana, con la sua necessità di creare Il Nemico, necessità tipica di tutte le visioni autoritarie. Ma può anche essere più semplicemente un escamotage per giustificare un l’esistenza di un partito (e dei suoi migliaia di funzionari) che ha perso qualsiasi bussola ideologica adottando in pieno l’ideologia neoliberista, che però non può essere svelata alla propria base di riferimento.

L’influenza di questi gruppi nelle lotte reali è pari a zero, banalmente perchè non proponendo niente non possono influire, ma tuttavia, il diffondersi di una mentalità complottarda di questo genere genera tutta una serie di rischi per i movimenti. In primo luogo il rifugio nella mistica depotenzia la deduzione logico-razionale; il venir meno di questo mattone fondamentale implica sia un incapacità di leggere le trasformazioni reali del tessuto economico sociale, sia un problema di trasparenza interna, poichè al metodo scientifico si sostituisce la dimostrazione per autorità (“ipse dixit”) o tradizione che difficilmente sono compatibili con un progetto politico libertario (o anche solo democratico). Ma c’è di più in secondo luogo: traslando il conflitto dal piano del reale ad un piano di conflitto immaginario si costruisce una gigantesca arma di distrazione di massa. Perchè alla fine, e nella storia troviamo centinaia di esempi, l’idea del complotto è funzionale a chi ha interesse a mantenere il proprio dominio.

lorcon

(si ringrazia G.A. per le correzioni e per alcuni preziosi suggerimenti)

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Informazioni su lorcon

Mediattivista, laureato in storia contemporanea con attitudine geek, nasce nel sabaudo capoluogo (cosa che rivendica spesso e volentieri) e vive tra Torino e la bassa emiliana. Spesso si diletta con la macchina fotografica, lavora come tecnico IT, scrive sul suo blog e su Umanità Nova.
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