Torino antimilitarista

Qualche foto dal corteo antimilitarista di Torino del 29/11/2025. Maggiori informazioni su anarresinfo.org.

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Cupio dissolvi militante

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Tre giorni a Lione

Qualche tempo fa mi sono reso conto di non essere mai stato a Lione pur abitando a poche ore di viaggio. Mi sono detto: rimedierò. Qualche settimana fa ho rimediato. Bella città, gente simpatica, Croix-Russe quartiere oggettivamente stupendo anche se purtroppo malamente gentrificato per buona parte. Il museo dei Canuts celebra una delle prime grandi insurrezioni operaie, avvenuta appunta in quel quartiere, consigliato. Sempre a tema militante consiglio di fare un giro alla libreria La Gryffe nella zona della Guillotière, bellissima e fornita libreria anarchica, si trova dalla narrativa ai libri per l’infanzia, dalle riedizioni dei grandi classici del pensiero rivoluzionario ai fumetti (nb: trovato una bella edizione de “Le cri du Peuple” di Tardi, penso mai tradotto in italiano e a un prezzo ottimo, preso. Preso anche “”Question juive” et antisémitisme / Sionisme et antisionisme – recueil de textes marxistes ed anarchistes”, assai interessante). La zona della Guillotière mi sembra bella ruspante dal veloce giro che ci ho fatto, se mi ricapita di passarci vorrei approfondirla. Tra l’altro c’è lì in zona anche il museo del cinema nella casa dei Fratelli Lumière, per ragioni di tempo non sono riuscito a vederlo e purtroppo era chiuso anche il museo della stampa (dove, da quanto ho capito, hanno una Linotype, macchine che ha sempre suscitato la mia curiosità).

Consigliato anche un giro sulla Fourvière, l’altra collina che domina la città oltre alla Croixe-Russe, in una giornata con il cielo nitido si vede il Monte Bianco, che, insomma, è sempre bello.

Di seguito qualche foto, con calma, tempo e voglia ne metterò altre:

Lo skyline della città dalla Fourvière, ringraziamo l’amico Sole per la golden hour che aiuta sempre noi tizi con le macchine fotografiche
Sempre dalla Fourvière, altri tizi guardano il panorama urbano, a me non va di fotografare in faccia sconosciuti per cui metto a fuoco le balaustre
Una panchina realizzata con tondini di ferro alla Croix-Russe. A me ‘ste robe piacciono
E infatti ne metto di due di foto della panchina fatta con i tondini da calcestruzzo
E siccome mi sono annoiato delle solite foto turistiche ecco una rete metallica messa a fuoco con effetto Bokeh contro sfondo costituito da graffito.

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Monte Freidur

Se da Torino si vuole fare una soddisfacente gita in giornata, adatta alle mezze stagioni e agli inverni, insomma quando non si ha voglia di prendere troppo freddo in quota, una buona idea è quella di andare in zona Monte Freidur/Tre Denti. Si raggiunge Pinerolo e da lì si va su per la Val Lemina, si parcheggia a Talucco, come abbiamo fatto noi, o alle frazioni più alte si prende uno dei vari sentieri, la rete è abbastanza fitta, che portano verso il Freidur, passando o meno per il rifugio di Casa Canada (gestito e aperto tutto l’anno).

Partendo da quote più basse in questa stagione vi è il bonus di passare per castagneti e raccogliere materia prima per le caldarroste. In ogni caso i seicento metri di dislivello da Talucco alla cima del Freidur sono molto dolci e la gita è adatta anche a persone poco allenate o a bambin* (testate ambo le cose negli anni). Si possono fare vari percorsi ad anello o si può salire e scendere dallo stesso sentiero. Lungo il sentiero 049 e in cima al Freidur si incontrano una targa e un monumento commemorativo dello schianto di un aereo dell Royal Air Force impegnato a rifornire, nel ’44, le formazioni partigiane attive in zona. Caddero 8 aviatori inglesi e australiani.

Di seguito alcune foto:

I boschi della Val Lemina dal sentiero 049
La cima del Freidur
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Vallone della Gura – Rifugio Paolo Daviso

Giunti alla fine della Val Grande di Lanzo l’abitato di Forno Alpi Graie, costruito sotto i contrafforti dell’Uja di Mombran e alla confluenza tra la Stura di Sea e il torrente della Gura, la valle si biforca. Da un lato si apre il Vallone di Sea dall’altro il Vallone della Gura e in questo ultimo ci siamo recati. Dopo un percorso boschivo, il vallone della Gura è nettamente più umido del secco Vallone di Sea, si sale a un alpeggio da cui si può deviare per il Lago della Gura o proseguire sul sentiero 315 in direzione del rifugio Daviso.

Si percorre un’ampia curva che porta ad attraversare una successione di torrenti gelidi e bellissimi, i nevai sono a poca distanza, e poi, trovatisi sull’altro lato del vallone rispetto a quello di partenza, dalla destra orografica alla sinistra, si sale, sempre lungo il 315, per il Daviso. La traccia è ben segnalata, si incontrano diverse vacche in alpeggio e ci si inerpica per un sentiero sempre più ripido che porta fino al rifugio.

Il prato alpino nella zona del rifugio, il fiore dovrebbe essere un Fiordaliso Scuro (Centaurea Nigra)

Il rifugio è gestito da volontari della sezione CAI di Venaria e non è sempre aperto quindi consultate il sito e date un colpo di telefono o portatevi su l’occorrente per bivaccare in autonomia (come abbiamo fatto noi per poi scoprire che era aperto con un giorno di anticipo).

Lungo il sentiero si incrociano diversi rii quindi non si rischia di rimanere a secco di acqua se si ha l’accortezza di avere un filtro o delle pastiglie germicide: la presenza di vacche in alpeggio e di fauna selvatica fanno si che il rischio di contaminazioni sia ben presente.

Il rifugio, a fianco del quale abbiamo montato le tende, sorge su di una balconata che domina l’intero vallone che si apre verso est. Il sole che tramonta alle spalle delle montagne su cui ci si trova tinge il cielo e la roccia delle Uje

Il tramonto sulla Val Grande di Lanzo dal Rifugio Daviso
Il tramonto sulla Val Grande di Lanzo dal Rifugio Daviso

Le alpi Graie durante il giorno sono di un grigio lunare, austere e spoglie con i loro profili affilati ma al tramonto e all’alba assumono tinte cangianti che variano di minuto in minuto.

Durante la notte il cielo stellato ha lasciato posto a una luna che illuminava le bassi nubi che hanno coperto il fondo della Valle. La mattina dopo alle 6 lo scenario era questo:

Il mare di nuvole ricopre il fondo della valle. In primo piano i contrafforti dell’Uja di Mombran
Le parte bassa della Val Grande ricoperta completamente dalle nuvole
I colori cambiano rapidamente man mano che il sole sorge
Si, devo pulire l’ottica della macchina foto e anche il sensore.

Nella zona è presente anche un nutrito branco di stambecchi

Un giovane esemplare di stambecco, o un esemplare femminile, sulla balcolata rocciosa vicina al rifugio Daviso

Si noti bene che la zona è molto umida, al punto che vi sono, disgraziatamente, delle zanzare. Cartografia di riferimento: Alte Valli di Lanzo, L’Escursionista editore. Per l’individuazione della flora: “Che fiore è questo?” di M. Spohn, M. Golte-Bechtle, R. Spohn, Ricca Editore. Se non ho individuato correttamente il fiore la colpa è mia e non del libro.

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Hamburg – Speicherstadt

Qualche mese fa mi è capitato di recarmi nel nord-ovest della Germania fermandomi diversi giorni ad Amburgo. Città estremamente interessante, viva e vivace, consiglio vivamente di andarci.

Tra le varie zone interessanti che vi sono in questa città vi è sicuramente la zona di Speicherstadt, ovvero i magazzini portuali in mattone, fortunatamente sopravissuta ai bombordamenti feroci che distrussero altre zone della metropoli (città per altro tra i capisaldi dell’opposizione operaia al nazionalsocialismo). Di seguito alcune foto, scattate con la Pansonic Gx80 con un obiettivo da 12 mm.


In questa foto possiamo apprezzare la caratteristica della zona: i magazzini in mattone incombenti sui canali del porto. Fortunatamente anche i palazzi di nuova costruzione sono stati innalzati con un criterio di continuità architettonica rispetto ai presistenti

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Primavera a Rocca Sbarua

Rocca Sbarua è uno dei siti storici dell’alpinismo piemontese: una miriade di vie di arrampicata che ricoprono uno sbalzo roccioso sotto il monte Freidur. Siccome non si aveva intenzione di stare a bollire a Torino, il tredici di aprile c’erano 30 gradi, si è deciso di fare una gita da quelle parti. Dato che per qualche mese non potrò fare trekking intensivi – e figuriamoci arrampicare – causa lavori di manutenzione su una mia articolazione mi sono portato dietro la macchina foto con il pesantissimo obiettivo 80/200 Nikon, che montato su una micro 4/3 come la mia Lumix diventano un cafonissimo 160/400, e ho scattato qualche foto nel bosco divertendomi con il ramage dei faggi in piena gemmazione e lo sfondo della magnifica Rocca Sbarua.

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Toret

Un bel toret, anche lui fotografato con la Zenza Bronica S2 con obiettivo Nikkor da 75mm. Pellicola a colori Kodak da 400 ISO.

 

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Al mercato, a colori e in 6×6

Qualche foto scattata al mercato di Borgo Vittoria, popoloso e popolare quartiere del nord-ovest torinese, in 6×6 a colori. Per sviluppare in C41 ci sono volute un po’ di bestemmie ma ha dato soddisfazione. La pellicola usata è una Kodak 400 ISO a colori, la macchina usata è una Zenza Bronica S2 con obiettivo Nikkor da 75 mm.

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Ciao ~f

Ho appreso che pochi giorni fa è venuto a mancare Fantom, che fu molto attivo sul forum di Indymedia Italia e nella sua gestione. Fantom o ~f lo conobbi tra il forum e il canale #Indyforum sul server IRC di Mfdh0. Non ci siamo mai incontrati di persona, negli ultimi anni ci siamo sentiti ogni tanto via social ma di lui serbo un buon ricordo: ha contribuito a farmi conoscere dei pezzi di Internet prima che venissero marginalizzati dall’esplodere delle piattaforme.

Negli ultimi anni era stato tra i fondatori, o forse il fondatore, di un gruppo per la pubblicazione di fotografie di nuvole su Facebook. Un bel gruppo che ogni tanto vado a lurkare.

Possa il mio cordoglio giugere ai suoi cari.

Nuvole in Val di Sea (Val Grande di Lanzo, Torino)

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