Giunti alla fine della Val Grande di Lanzo l’abitato di Forno Alpi Graie, costruito sotto i contrafforti dell’Uja di Mombran e alla confluenza tra la Stura di Sea e il torrente della Gura, la valle si biforca. Da un lato si apre il Vallone di Sea dall’altro il Vallone della Gura e in questo ultimo ci siamo recati. Dopo un percorso boschivo, il vallone della Gura è nettamente più umido del secco Vallone di Sea, si sale a un alpeggio da cui si può deviare per il Lago della Gura o proseguire sul sentiero 315 in direzione del rifugio Daviso.
Si percorre un’ampia curva che porta ad attraversare una successione di torrenti gelidi e bellissimi, i nevai sono a poca distanza, e poi, trovatisi sull’altro lato del vallone rispetto a quello di partenza, dalla destra orografica alla sinistra, si sale, sempre lungo il 315, per il Daviso. La traccia è ben segnalata, si incontrano diverse vacche in alpeggio e ci si inerpica per un sentiero sempre più ripido che porta fino al rifugio.

Il rifugio è gestito da volontari della sezione CAI di Venaria e non è sempre aperto quindi consultate il sito e date un colpo di telefono o portatevi su l’occorrente per bivaccare in autonomia (come abbiamo fatto noi per poi scoprire che era aperto con un giorno di anticipo).
Lungo il sentiero si incrociano diversi rii quindi non si rischia di rimanere a secco di acqua se si ha l’accortezza di avere un filtro o delle pastiglie germicide: la presenza di vacche in alpeggio e di fauna selvatica fanno si che il rischio di contaminazioni sia ben presente.
Il rifugio, a fianco del quale abbiamo montato le tende, sorge su di una balconata che domina l’intero vallone che si apre verso est. Il sole che tramonta alle spalle delle montagne su cui ci si trova tinge il cielo e la roccia delle Uje

Le alpi Graie durante il giorno sono di un grigio lunare, austere e spoglie con i loro profili affilati ma al tramonto e all’alba assumono tinte cangianti che variano di minuto in minuto.
Durante la notte il cielo stellato ha lasciato posto a una luna che illuminava le bassi nubi che hanno coperto il fondo della Valle. La mattina dopo alle 6 lo scenario era questo:




Nella zona è presente anche un nutrito branco di stambecchi

Si noti bene che la zona è molto umida, al punto che vi sono, disgraziatamente, delle zanzare. Cartografia di riferimento: Alte Valli di Lanzo, L’Escursionista editore.