Il giorno in cui

Il giorno in cui comprenderete che la depressione non è “un periodo giù di corda” ma una fottutissima, e spesso grave, malattia; il giorno in cui comprenderete che la sindrome da stress post traumatico non è essere “un po’ schizzati” ma è non dormire la notte, fare incubi ricorrenti, avere pensieri circolari e invasivi; il giorno in cui comprenderete che la cultura patriarcale è fondata sull’oppressione sistematica di un genere, che le violenze sessuate (non sessuali: sessuate) sono una forma di violenza che si protrae ben oltre l’atto in sé e che non è detto che si superino “non pensandoci e andando avanti”, che i disturbi alimentari non sono una passeggiata o “una fase adolescenziale”; il giorno in cui metterete in discussione la vostra protervia, la vostra arroganza, la vostra violenza e comincerete a ragionare su come migliorarvi e migliorare la vita a chi vi sta accanto; quel giorno potrete aprire bocca o agitare le dita su una tastiera ed esprimere un commento, sensato, su una ragazza che decide di morire di sete e fame dopo avere subito tutta questa merda. Tutto il resto, le vostre argute riflessioni da colti imbecilli o i vostri commenti da bar, fa parte della già evocata merda.

Informazioni su lorcon

Mediattivista, laureato in storia contemporanea con attitudine geek, nasce nel sabaudo capoluogo (cosa che rivendica spesso e volentieri) e vive tra Torino e la bassa emiliana. Spesso si diletta con la macchina fotografica, lavora come tecnico IT, scrive sul suo blog e su Umanità Nova.
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