California Über Alles

Articolo pubblicato originariamente su Umanità Nova numero 32 anno 98

I am Governor Jerry Brown
My aura smiles and never frowns
Soon I will be president”

California Über Alles è il titolo di una famosa canzone del gruppo punk Dead Kennedys, che riprende l’inno imperiale tedesco,. Venne registrata nel 1979, quando il Jerry Brown citato nel testo era stato eletto governatore dello stato più ricco dell’Unione. Jerry Brown è stato rieletto come governatore nel 2011 e manterrà tale carica fino almeno fino al 2019. Nel 1979 la California era nel pieno di una delle più grandi bolle immobiliari della seconda metà del ventesimo secolo, quella che ha portato alla creazione di quelle infinite distese urbane che sono le aree metropolitane San Diego e Los Angeles, magistralmente descritte dal sociologo urbano Mike Davis o dall’autore di gialli Don Winslow, che spesso si è occupato nelle sue opere narrative delle questioni legate al comparto immobiliare. Uno dei suoi più noti romanzi, “La lingua del fuoco”, termina con un gigantesco incendio che investe zona costiera di San Diego.

Le cronache degli ultimi anni hanno reso reali le previsioni narrative di Winslow: proprio in queste ultime settimane si sta consumando uno dei più grossi e mortali incendi californiani di sempre.

Lo sviluppo urbano che ha favorito l’espansione dello sprawl, la città dispersa e diffusa, progettata direttamente dagli imprenditori edili, irrazionale ed energivora, ha contribuito ampiamente al degrado ambientale e alla pauperizzazione delle risorse idriche. Questa dinamica pluridecennale unita al cambiamento climatico di origine antropica ha fatto sì che l’aura luminosa del sempiterno governatore Brown sia dovuta agli incendi che imperversano ogni anno in modo più pesante in quello stato.

La siccità e la mancanze di piogge si sono sommate allo spreco delle risorse gestite in modo irrazionale, le casette in legno sono tanto carine ma vanno facilmente in fumo, si ricreano le condizioni per tempeste di fuoco che avrebbero fatto invidia a Bomber Harris.

La California è quel posto dove da più di un decennio se la cantano e se la suonano con il Green Capitalism, il locale Republican Party ne è stato alfiere quando era al governo con Shwarzenegger, in cui si muovono i vari Musk e dove nascono in continuazione start up che promettono di salvare il pianeta. Ma, siccome il capitalismo è un modo di produzione irrazionale, non si può pensare, figuriamoci pretendere, che possa trovare rimedio per le catastrofi che ha lui stesso prodotto.

Il Democratic Party potrà anche sfottere quel tizio con la capigliatura buffa che siede alla Casa Bianca e che sostiene che la causa degli incendi californiani sia la mancata pulizia delle foreste della Sierra ma, intanto, è egualmente colpevole. Gli zen-fascist denunciati nella canzone dei Dead Kennedys sono quelli che hanno contribuito a cementificare tutto il cementificabile.

Per non farsi mancare nulla, siccome i Vigili del Fuoco californiani non bastano a fronteggiare i roghi, si impiegano detenuti costringendoli al lavoro coatto come pompieri, pagandoli un dollaro l’ora. Ovviamente, quando costoro potranno uscire dalla galera non potranno neanche andare a lavorare come pompieri veri e propri: sono pregiudicati.

La California è infatti uno degli stati dove la famigerata guerra alla droga, lanciata da Nixon e portata avanti in modo entusiasta da tutti i successivi governi, ha fatto più carcerati, ovviamente in modo sproporzionato, ovvero, principalmente tra latinos e comunità nere. Uno stato che ricorre, da sempre, al lavoro coatto dei carcerati, in condizioni semi-schiavistiche ma profondamente integrate negli schemi dell’accumulazione capitalistica.

Sempre per la serie “il capitalismo e le sue mille contraddizioni”, i ricchi, industriali e le star televisive, o di Hollywood, che non vogliono vedersi bruciare la loro villa mastodontica, assumono squadre di pompieri privati con lo scopo di proteggere esclusivamente la loro proprietà. Bruci pure tutta la città ma villa dei Kardashan sarà salva dalle fiamme. Mentre i residenti delle aree più povere, in senso relativo o assoluto poco importa, devono inventarsi come contenere le fiamme che rischiano di renderli rifugiati climatici nel proprio stesso stato.

Un futuro che aspetta buona parte degli abitanti del mondo se la catastrofe ecologica sarà gestita dalla coppia di ferro di Stato & Capitale.

lorcon

Informazioni su lorcon

Mediattivista, laureato in storia contemporanea con attitudine geek, nasce nel sabaudo capoluogo (cosa che rivendica spesso e volentieri) e vive tra Torino e la bassa emiliana. Spesso si diletta con la macchina fotografica, lavora come tecnico IT, scrive sul suo blog e su Umanità Nova.
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